GDPR Cookie Consent by Free Privacy Policy

F.Nicolosi S.Valanzuolo "Quel che resta del genio"

duo

Francesco Nicolosi, pianista
Stefano Valanzuolo, testo e voce narrante
Musiche di Thalberg, Liszt

«La morte non è riuscita a scalfire la nobiltà di quella figura affascinante, di quelle dita affusolate, forti, che non dimenticherò mai. Vi restituisco il corpo di Thalberg, perché continui a sedurre il mondo in eterno, come la sua musica».
Medico specializzato nella tecnica di mummificazione, Efisio Marini ebbe ordine da Francesca Lablache di conservare il corpo del marito, Sigismund Thalberg, come atto di estrema devozione. L’impatto con le spoglie del leggendario pianista avrebbe profondamente scosso la sensibilità di Marini, fino a rivelargli l’esistenza di un mondo in cui scienza e arte non apparissero più lontane né separate.
Nella solitudine del proprio laboratorio, come in un flashback allucinato, Marini ripercorre la vicenda umana e artistica di Thalberg – il duello alla tastiera con Liszt, le assidue frequentazioni mondane, il rapporto esclusivo con Napoli – in una sorta di ammirata identificazione con l’affascinante modello.
Quel che resta del genio non è un racconto romantico di fantasia “su” Thalberg, ma un racconto “con” Thalberg, impreziosito naturalmente dalla sua musica.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al libro “Il segreto di Sigismund Thalberg”, Colonnese Editore (2023)